| Presentato ufficialmente il Giro d'Italia 2008. L'edizione numero 91 della corsa rosa, con la novità dell'ultima tappa a cronometro, è dedicato alla memoria di Enzo Biagi
Un Giro moderno, con un calibrato mix di tappe per passisti, scalatori e cronomen, aperto alle ambizioni di molti. Così si presenta la corsa rosa 2008, presentata stasera a Milano, nella cornice del Teatro degli Arcimboldi e che il direttore del giornale organizzatore, la Gazzetta dello Sport, Carlo Verdelli, ha voluto dedicare a Enzo Biagi. Ma, al di là della dedica, quel che il Giro 2008 pretende è di essere pulito, nel quale nessuno chieda "aiutini".
Al fine di perseguire questo obiettivo verrà adottato il passaporto biologico. Verrà invitato chi si impegnerà a rispettare le regole perché, come ha detto il direttore del Giro, Angelo Zomegnan, gli elementi caratterizzanti devono essere "credibilità, qualità, internazionalità".
Si va da Palermo a Milano, risalendo l'Italia, con un'attenzione a ricorrenze e celebrazioni di miti più o meno recenti: da Dorando Pietri a Enzo Ferrari, ai luoghi della Grande Guerra. Si risale guardando soprattutto a est perché, stavolta, Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta - ovvero alcune tradizionali strade del Giro - non verranno toccate. La novità é l'ultima tappa a cronometro, un ritorno al passato, che potrebbe rivelarsi decisivo. Non ci sarà, dunque, la solita passerella finale ma una battaglia all'ultimo secondo, che arriva dopo una settimana molto impegnativa.
E' un Giro diviso sostanzialmente in due parti: nervoso e adatto a velocisti, passisti e soprattutto a incursori per due terzi (fino alla 13a tappa, con la sola eccezione della settima, impegnativa, con arrivo a Pescocostanzo sulle strade abruzzesi, nel ricordo di Vito Taccone) e che poi si trasformerà in terreno di grande fatica con i tapponi dolomitici e, soprattutto, con la breve ma tremenda frazione a cronometro fino a Plan de Corones, con pendenze del 24%.
E' lì l'inizio dell'ultima settimana che, con una giornata di riposo, una Sondrio-Locarno senza eccessive difficoltà e una Mendrisio-Varese pianeggiante, introduce i tre giorni decisivi: da Legnano a Monte Pora, con il Vivione, la Presolana e l'arrivo in salita; poi, il giorno dopo, il tappone con il Gavia-Cima Coppi, il Mortirolo e l'Aprica e traguardo a Tirano. Infine, l'epilogo con la prova a cronometro.
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